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venerdì 30 ottobre 2009

SAN DOMENICA DA TROPEA

Santa Domenica o Santa Maria Domenica (Tropea, 260 o 287 - Campagna, 301 o 303) è venerata come santa dalla Chiesa cattolica.

S. Domenica nacque a Tropea sul finire del terzo secolo. I suoi genitori, Doroteo ed Arsenia, erano greci di origine. In quel tempo il paganesimo manifestava il suo accanimento ricco di furore contro la fede cristiana. L'imperatore di Roma era Diocleziano, che, sull'esempio dei suoi predecessori infierì contro i cristiani per i quali promulgò un editto di proscrizione e di morte.

Domenica, dunque, insieme ai genitori, fu accusata come nemica degli imperiali e trascinata, in catene, alla presenza di Diocleziano, che si trovava in Campania, a Nola. Dopo tre giorni di dura prigione, la Santa e i suoi genitori vennero introdotti alla presenza del giudice, il quale, attraverso parole seducenti, prima, e minacce, poi, cercò di convincere Domenica ad abiurare alla fede cristiana. Di fronte alla decisa risposta negativa della Santa, il giudice ordinò che i tre vengano trascinati e frustati attraverso le vie della città. Non ancora soddisfatto, fece separare Domenica dai suoi genitori, i quali furono mandati in Mesopotamia.

Rimasta sola, Domenica fu inviata a Roma, al cospetto di Massimiano. Egli tentò di sedurla e, di fronte all'inutilità dei suoi tentativi, fece chiudere Domenica in prigione, ordinandone, poi, la flagellazione. La Santa fu sottoposta ai più duri tormenti: messa in una fornace ardente, ne uscì illesa, esposta ai lupi e ai leoni, riuscì a domarli. Fin quando, dopo essere uscita vincitrice da tanti supplizi, ne fu ordinata la decapitazione.
S. Domenica offrì il suo capo alla spada il 6 luglio dell'anno 303. Il suo corpo fu portato a Tropea. In breve il culto della Santa si estese in Occidente e in Oriente. Templi in suo onore furono innalzati in Calabria, in Sicilia e anche in Campania. A Cassano Ionio, Longobardi, Fiumefreddo, Aprigliano, per citarne solo qualcuno.

Alcuni miracoli si verificarono anche dopo moltissimo tempo dalla sua morte e sono relativamente recenti. Il 5 luglio 1905, a Longobardi, mentre il popolo era radunato nella chiesa a lei dedicata, un fulmine entrò con gran fragore nella chiesa, provocando gravissimi danni. Nessuno dei fedeli, però, riportò un pur lieve ferita. Un chierichetto disse di aver visto un'immagine della Santa che respingeva il fulmine sollevando la mano destra.

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